Prima emissione per la Città di Bellinzona che ha convinto assicurazioni, fondi pensione e privati della sua solidità e del potenziale di sviluppo con orizzonte il 2035 - Il capodicastero Fabio Käppeli: «L’operazione si è autofinanziata»
«La valutazione del vantaggio finanziario grazie all’emissione di questa obbligazione, rispetto al finanziamento tramite piazzamenti privati in tranche singole, arriva a oltre 4 milioni sul periodo. Quindi stiamo parlando di una cifra attorno ai 400.000 franchi annui». Fabio Käppeli, capodicastero Finanze, economia e sport di Bellinzona, è soddisfatto. E non potrebbe essere altrimenti, come appreso dal Corriere del Ticino. Negli scorsi giorni vi è stata un’emissione obbligazionaria da 125 milioni di franchi - per 11 anni all’1,05% - a favore della Città, con sottoscrittrice (o, come si dice in gergo, underwriter) la banca Vontobel. È arrivata dopo la presentazione, curata dal direttore del Settore finanze Davide Caccia, della situazione della Turrita, dei suoi principali obiettivi e dei progetti strategici ai potenziali investitori.
Allacciare dei contatti
Al di là dei tecnicismi, ciò significa che c’è chi crede in Bellinzona. In una città che sta man mano svestendo i panni legati all’amministrazione cantonale e alle ex regie federali, per indossare quelli di un polo improntato sull’innovazione e sulle scienze della vita. Con la popolazione in costante crescita, dove la qualità di vita è reputata più che buona e con un’offerta di servizi all’altezza. «La presentazione, tenutasi una settimana fa, è stata giudicata molto positivamente dai consulenti e dagli specialisti. Ha permesso di allacciare fattivamente i contatti con gli investitori e accrescere l’interesse di questi per l’emissione obbligazionaria», sottolinea Fabio Käppeli, dal 2021 alla testa delle Finanze bellinzonesi. L’emissione mirava ad un volume compreso tra i 100 e i 130 milioni di franchi, per una durata fra gli 8 e i 15 anni.
High-Quality Liquid Assets
Alla fine si è arrivati ad un’obbligazione di 125 milioni per 11 anni, piazzata addirittura sopra l’importo di emissione. «Ciò si traduce in ricavi una tantum iniziali, al versamento dell’ammontare, per 582.500 franchi. Pertanto tutta l’operazione si è autofinanziata e, oltretutto, è stato registrato un ricavo straordinario», puntualizza il vicesindaco. Questo importo è stato reso possibile dal fatto che il prezzo di emissione è stato pari al 100,466%.
Il nostro interlocutore lo abbiamo interpellato dopo aver letto, su Linkedin, l’annuncio della stessa Vontobel che si è detta «orgogliosa di sostenere» Bellinzona con il suo primo prestito obbligazionario: «L’obbligazione, che si prevede qualificarsi come “High-Quality Liquid Assets” (una categoria di investimenti molto sicuri e liquidi particolarmente utili agli istituti finanziari per motivi di regolamentazione; n.d.r.), aiuterà la Città a diversificare i finanziamenti e a rafforzare la flessibilità finanziaria».
«Ripagheremo la fiducia»
Un processo, quello che ha portato all’emissione, seguito passo dopo passo da Davide Caccia. Il direttore del Settore finanze ha espresso soddisfazione per la collaborazione dell’istituto (che, ad esempio, ha già avuto esperienze simili, per restare alle nostre latitudini, con Zurigo) e per la reazione degli investitori che credono nella Turrita: «Faremo del nostro meglio per ripagare questa fiducia e soddisfare le aspettative». La parte del leone la fanno le assicurazioni con 57 milioni (quindi il 45,6% del totale).
A seguire troviamo Asset management (32 milioni) ed investitori finanziari (19,1 milioni). Non era così scontato trovare degli interessati, soprattutto in questo periodo. Anche se va detto che le obbligazioni «pubbliche» si dimostrano interessanti in quanto il creditore è sempre «solvibile». Senza dimenticare che con i rendimenti di mercato attuali per le obbligazioni a 10 anni in franchi il tasso è attorno allo 0,5%.
Moody’s e i sorrisi
Nel 2023, ricordiamo, le finanze della Turrita erano state sottoposte ad un rating da parte della società internazionale Moody’s. L’esito era stato positivo con «una valutazione solida della performance e della struttura gestionale e organizzativa» della Città, cui è stata attribuita la nota Aa3. Ciò influisce in modo positivo sugli oneri finanziari derivanti dai prestiti contratti da Bellinzona sul mercato finanziario, sottolineava un anno fa il Municipio a margine della presentazione del preventivo 2024 che preconizza un disavanzo di 9,4 milioni.