Per il potenziamento degli effettivi, nel corpo della polizia comunale

Interpellanza dei Consiglieri Comunali Michela Pini e Andrea Cereda

I sottoscritti consiglieri comunali, avvalendosi delle facoltà concesse dall’art. 67 LOC e dell’Art.36 del Regolamento comunale della Città di Bellinzona, presentano la seguente

INTERPELLANZA

Per il potenziamento degli effettivi, nel corpo della polizia comunale.
Da ormai svariati anni, in fase di Bilanci Preventivi della Città di Bellinzona si leggono questo tipo di affermazioni:

MM150 – Bilanci Preventivi 2019:
“I paletti imposti…la necessità di continuare a garantire la presenzadi pattuglie 24 ore su 24, quella di adempiere ai nuovi compiti delegati alle polizie comunali…concorrono a consegnare…un quadro relativamente preoccupante a seguito delle maggiori difficoltà a reperire il numero di effettivi ritenuto sufficiente.”

MM295 – Bilanci Preventivi 2020:
“Con l’avvio del progetto aggregativo, in ambito di riorganizzazione della Polizia Comunale… si era immaginato un rafforzamento degli effettivi... Tenuto conto degli oneri finanziari, tuttavia, l’implementazione del nuovo Corpo della PolCom ha forzatamente dovuto rispettare una tempistica più dilatata rispetto a quelle che erano le aspettative.”

MM449 – Bilanci Preventivi 2021:
“ si era pensato di disporre di un numero di agenti superiore a quelli che oggi compongono il Corpo della Polizia Comunale della Città di Bellinzona. Numerosi fattori, non da ultimo la necessità di contenere le spese, così come l’emergenza COVID, hanno tuttavia imposto, in vista del preventivo 2021, di rivedere alcune priorità e, tra queste, anche quella del potenziamento del Corpo di Polizia. Le cifre… fanno sostanzialmente riferimento ad una situazione di forzata stagnazione, in termini di crescita del personale, sebbene i compiti a carico della Polizia non siano certo diminuiti.”

MM536 – Bilanci Preventivi 2022:
“considerati gli attuali effettivi a disposizione di Polcom, non v’è dubbio che garantire una capillare presenza su tutto il territorio ed una prontezza di intervento in ogni frangente è compito tutt’altro che semplice. …già all’inizio dell’aggregazione…si era pensato… di disporre di un numero di agenti superiore rispetto al numero di effettivi che ancora oggi compongono il Corpo.. Purtroppo, la necessità di contenere le spese, così come l’emergenza Covid-19, hanno tuttavia imposto, di rivedere alcune priorità e tra queste quella del potenziamento del Corpo”

Come ben evidenziato dal Municipio di Bellinzona nei suoi messaggi municipali degli ultimi anni, nell’ambito della PolCom si è assistito a un incremento dei compiti, degli interventi e a una diversificazione delle attivtà da svolgere.

Il servizio di intervento della nostra Polizia comunale è ora garantito 24 ore su 24, a differenza del servizio diurno previsto prima dell’aggregazione in molti Quartieri (p.es per il Comando di Giubiasco), in questi anni inoltre il Cantone e la Polizia Cantonale hanno riversato sempre nuovi
compiti sulla Polizia comunale e spesso delegano anche i loro interventi su chiamata alle pattuglie locali, perché anch’essi hanno problemi di sottodotazione degli effettivi.

Le pattuglie di agenti della nostra Città si trovano quindi sempre più spesso a trascorrere i propri turni di lavoro correndo da un intervento all’altro e in questo modo si sta perdendo quasi del tutto il servizio di prossimità, che dovrebbe essere invece centrale nell’operato della PolCom soprattutto a scopo preventivo.

È ormai prassi comune in tutta Europa (si veda per esempio il Manuale sulla polizia di prossimità promosso dal Consiglio d’Europa nel 2020) promuovere la transizione da un modello di polizia basato sulla sorveglianza e sulla repressione ad un modello che metta il cittadino al centro della sua azione, collegando i concetti di difesa, sicurezza e assistenza. Questo tipo di modello si adatta ai giorni nostri e alla società in cui viviamo. Una società di tipo interculturale nella quale, anche a seguito della recente pandemia, il disagio sociale (dei giovani e non) sta aumentando, così come la violenza e le situazioni di degrado.

È quindi necessario concentrarsi maggiormente sull’idea di istituire un servizio di polizia di prossimità che, mostrando la propria presenza sul territorio e vicinanza al cittadino, dia alla popolazione una accresciuta sensanzione di sicurezza, ma anche la possibilità di riconoscere l’agente di quartiere della PolCom in qualità di persona disponibile, presente e attenta alle necessità della popolazione. La presenza degli agenti della PolCom a seguito dell’aggregazione si è vieppiù rarefatta nei quartieri periferici della città, dove (per fortuna) gli interventi su chiamata sono pochi. La carenza di personale impedisce di avere degli agenti che non siano tenuti a intervenire con urgenza in caso di chiamata, e quindi possano dedicarsi alla prevenzione, alla conoscenza della popolazione, del territorio e delle sue necessità. Questa mancata presenza della polizia è stata fin da subito percepita dalla popolazione dei Quartieri della cintura, che se ne lamenta. Il veder passare un’auto di pattuglia con gli agenti una volta al giorno non accresce il senso di sicurezza e protezione nella popolazione e non svolge nemmeno un ruolo deterrente per quanto riguarda i crimini.

Il cosiddetto modello di polizia locale, di prossimità o di quartiere non è soltanto un modello organizzativo dei servizi di polizia ma, ancora di più, una filosofia di lavoro in termini di fornitura di servizio pubblico. La polizia di prossimità richiede una collaborazione con altri individui che operano nel quartiere (Educatori e Custodi sociali, Associazioni di Quartiere, esercenti,ecc.) e la vicinanza al cittadino è un modo per spiegare come il servizio di polizia interagisce quando affronta dei conflitti, come si concentra su di essi e soprattutto, come li risolve. Inoltre ben si affiancherebbe a quei progetti sociali “on the road” che la Città sta propmuovendo in questi anni. L’immersione dell’agente nel suo contesto di quartiere permette alla polizia di ricercare ed ottenere anche tutte quelle informazioni chiave che permettono di arginare problemi di radicalizzazione, di degrado, di spaccio,…

Per chiarire ulteriormente quelle che sono le caratteristcihe di un tale servizio è forse bene fare rimando ai punti chiave della definizione di Polizia di prossimità (Gordner 1996):

  1. La polizia di prossimità non è la soluzione a tutti i problemi. Tuttavia è una risposta ad alcuni problemi provocati da nuove sfide nella gestione della sicurezza dei cittadini.
  2. La polizia di prossimità non è un qualcosa di nuovo. Molti servizi di polizia e anche alcuni operatori lavorano in questo modo da anni. Tuttavia vi sono alcuni aspetti della gestione di polizia relativamente nuovi nell’ottica della polizia di prossimità.
  3. La polizia di prossimità non è un modello ideato per aumentare il numero di arrestati per aver commesso reati. Ne è spesso la conseguenza, ma non lo scopo. La maggiore fiducia tra polizia di prossimità e popolazione aumenterà il flusso di informazioni che consentirà più arresti, ma l’obiettivo è aumentare la fiducia, non il numero di arresti.
  4. Infatti, i modelli di polizia di prossimità riducono incidenti, reati e disordini più dei modelli specializzati ideati per risolvere incidenti tramite comunicazioni di polizia (chiamata-risposta) sviluppati dalla maggior parte dei servizi di polizia negli ultimi decenni.
  5. La polizia di prossimità non è un modello unificato. Non vi è una definizione precisa delle componenti del modello, con attività specifiche che dovrebbero essere sempre incluse, sebbene si possano identificare alcuni elementi o principi a partire dai quali costruire il modello stesso. Ma questa flessibilità di interpretazione è un punto di forza di questo modello di gestione della polizia, che gli consente di adattarsi alle varie realtà mutevoli delle attuali società.

Fatte queste doverose premesse, rivolgiamo quindi al Municipio le seguenti domande:

  1. Qual è l’effettivo numero di agenti PolCom attualmente in servizio?
  2. Quanti sono gli agenti che sarebbero necessari per garantire appieno il servizio della PolCom in tutti i suoi compiti?
  3. Come intende il Municipio rimediare alla ormai cronica carenza di personale del Corpo di Polizia della Città di Bellinzona?
  4. Il motivo primario della carenza sembra essere (a detta dei vari MM dei Bilanci Preventivi) di mero carattere finanziario, come si intendono pianificare i crediti a disposizione della PolCom affinché si possa garantire alla popolazione di godere di un servizio di polizia proporzionato alle reali necessità della Città e non solo a quelle economiche e di pareggio di bilancio?
  5. Qual è la percezione del corpo di polizia della Città riguardo al proprio carico di lavoro?
  6. È sentita la necessità da parte del corpo di polizia di poter svolgere un lavoro che esuli dagli interventi “urgenti” e su chiamata e che sia di prossimità con la popolazione?
  7. La Città ha previsto di adottare un vero e proprio modello di polizia di prossimità che sia definito nei contenuti e nelle modalità e sviluppato sulla base delle reali necessità di Bellinzona (e Comuni limitrofi)?
  8. Sono state svolte delle indagini per ricercare quali siano le sensazioni della popolazione riguardo al senso di sicurezza percepito, alle necessità di aumento/riduzione della “sorveglianza” sul territorio, alle situazioni critiche o di disagio nei loro quartieri?

Se no, è intenzione del Municipio eseguire le indagini citate?

Ringraziando per le risposte che vorrete darci, porgiamo i nostri saluti

Michela Pini
Andrea Cereda