Mobilità degli apprendisti

Mozione del Consigliere Comunale Federico Rossini

Avvalendomi della facoltà concessa dall’art. 37 del Regolamento comunale della Città di Bellinzona, il sottoscritto consigliere comunale, unitamente al gruppo PLR, presenta la seguente Mozione Mobilità degli apprendisti.

Premessa:
Ad aprile 2018 l’Ufficio federale di statistica (UST) ha pubblicato i risultati di uno studio realizzato su 89mila titolari di un titolo del grado secondario II. Lo studio mette in risalto che unicamente il 2% dei titolari di un Attestato federale di capacità (AFC) non trova lavoro a 42 mesi dall’ottenimento del titolo. Questo dato conferma l’elevata qualità del modello della formazione professionale, il quale è stato ed è tutt’oggi
esempio nel mondo.
Nonostante gli ottimi risultati ottenuti, lo studio evidenzia però anche che a livello nazionale il 19% dei neodiplomati si iscrive almeno una volta alla disoccupazione nei primi 30 mesi dal diploma. Questa
percentuale sale a 28% nella Svizzera francese ed addirittura al 38% nella Svizzera italiana. Si specifica che nella maggior parte dei casi i periodi di disoccupazione sono di breve durata (sino ad un totale di sei mesi cumulati). Considerando i sempre più crescenti costi che i comuni sono chiamati a sostenere per l’aiuto sociale, si ha tuttavia certamente l’interesse di ridurre le ultime percentuali sopra esposte.
Ogni professione è retta da un’Ordinanza sulla formazione e un piano di formazione dettagliato per i tre luoghi di formazione: il posto di tirocinio, la sede scolastica e i corsi interaziendale. Nel rispetto delle leggi federali e cantonali in materia, i corsi interaziendali sono di competenza dell’organizzazione del mondo del lavoro di riferimento per la specifica professione e il cantone è designata ente di vigilanza. Il Regolamento cantonale sui corsi interaziendali del 7 settembre 2010 specifica questa vigilanza. Si ritiene tuttavia che vi siano margini di manovra che non debbano per forza essere di competenza del
Cantone (Divisione della formazione professionale): un’esperienza lavorativa in un’altra azienda o ente, anche se ridotta nel tempo, permetterebbe all’apprendista di ampliare la sua veduta sul mondo del lavoro ed in particolare sulla sua professione. In questo senso, l’estensione di una mobilità a livello nazionale permetterebbe alla persona in formazione di paragonare il proprio metodo formativo con quello di altre località in Svizzera, approfittando delle eventuali differenze didattiche e/o sociali oltre che ovviamente ad avere un primo approccio con l’apprendimento diretto di una lingua nazionale. Si ritiene che una tale mobilità possa migliorare l’introduzione delle/dei neodiplomate/-i nel mondo del lavoro e certamente possa permettere alle apprendiste e agli apprendisti di vivere un’esperienza senza dubbio interessante.