Le prime avvisaglie di come potrebbe essere la campagna elettorale dei prossimi due mesi a Bellinzona, sono state decisamente poco edificanti. Utilizziamo il condizionale, in quanto ci auguriamo di poter assistere, nelle prossime settimane, a qualcosa di ben diverso. Ce lo auguriamo per la politica in generale, che in questo momento, come non mai, nel pieno di una crisi sanitaria, sociale ed economica, ha bisogno di recuperare credibilità, attrattività e interesse, in tutti i partiti, nessuno escluso. Ce lo auguriamo per la nuova Città di Bellinzona, che necessita di completare la sua – non facile (qualcuno aveva forse pensato che sarebbe stato come bere un bicchier d’acqua?) fase costitutiva – e continuare il proprio percorso di sviluppo, facendo tesoro sì di ciò che non ha funzionato al meglio, ma anche di tutto quanto sin qui costruito con successo. Ma soprattutto, ce lo auguriamo per le cittadine e i cittadini del nuovo Comune, che il prossimo 18 aprile saranno chiamati a scegliere, si spera sulla base di idee e non solo di sterili attacchi, così come di proposte di soluzioni e non solo di denunce di problemi, reali o presunti, chi dovrà farsi carico per loro di quelle sfide.
Vogliamo essere chiari e ribadire che la Sezione PLR di Bellinzona non intende non riconoscere che alcuni problemi del recente passato (ma non tutti) si sono generati in un dicastero con a capo un proprio rappresentante. Lo si è anche già fatto con la dovuta autocritica. È però adesso giunto il momento, e quanto rilevato la scorsa settimana ha senz’altro superato il segno, di guardare anche avanti, a soluzioni, al futuro, tanto più che nessuno dei censori dei giorni scorsi si può chiamare fuori.
Ci riferiamo dapprima, in ordine cronologico, alla notizia dell’inoltro, lunedì scorso, da parte di due esponenti del PPD (il capogruppo e un consigliere comunale, in rappresentanza di quel partito che non è esterno né al Municipio, né dell’Ente sport, così come non era esterno nemmeno ai conti dei castelli, nel frattempo risanati grazie al voto del Consiglio comunale), di un ricorso contro la decisione del Consiglio comunale che ha approvato il credito suppletorio per i lavori allo stadio, sollevando conflitti d’interessi in modo del tutto pretestuoso. Sono addirittura arrivati a tirare impropriamente in ballo l’Associazione Calcio Bellinzona, rea di avere in quello stadio la propria casa da oltre un secolo. Con quel ricorso di carattere esclusivamente politico, oltre a fare campagna elettorale contro, il risultato è che le aziende che hanno eseguito quei lavori corrono il rischio di aspettare ancora a lungo il pagamento di quanto a loro correttamente dovuto. Ma glielo spiegheranno i ricorrenti in questo momento di crisi.
Martedì è stato il turno del PS, che nel confermare i propri candidati al Municipio si è affrettato a rimarcare che i problemi emersi lo scorso anno riguardano dicasteri (si immagina quindi anche quello della socialità e sanità) gestiti da altri partiti. Occorrerebbe qui ricordare, con riguardo ai sorpassi di spesa, l’apprezzata, quanto dovuta, assunzione di responsabilità collegiale da parte del Municipio per bocca dal suo primo rappresentante, il Sindaco. Sentite le affermazioni del PS, qualcuno potrebbe invece pensare che tale carica sia meramente onorifica e/o ricoperta da un rappresentante di un altro partito. Invece no: si tratta del Sindaco, con tutte le responsabilità che la carica comporta, rappresentante del Partito socialista. Bisognerebbe inoltre avere l’accortezza di attendere, prima di appuntarsi medaglie. È senz’altro vero che il Sindaco si sia lodevolmente assunto la conduzione ad interim del Settore opere pubbliche, ma un conto è assumerne la conduzione e un altro far credere, il suo partito, che i problemi si siano poi magicamente risolti.
Infine l’exploit dell’ex vicepresidente della “banca di tutti i ticinesi”, oggi in Consiglio comunale per l’UDC, il quale ha capitanato l’inoltro di un ricorso (non si sa se in rappresentanza della coalizione Lega-UDC, anch’essa rappresentata in Municipio, alla presidenza dell’Ente sport e alla conduzione politica del dicastero finanze della Città), volutamente tardivo (vogliamo concedergli che da avvocato tutt’ora attivo professionalmente non può aver fatto male i calcoli sul calendario) e con cui si è scagliato in modo indegno contro tutto e tutti, con frasi e non-argomenti che hanno superato ogni decenza così come, probabilmente, anche i limiti del diritto penale. Possiamo capire che su quel fronte manchino gli argomenti e quindi l’unica strategia sia quella del ripetuto attacco gratuito e personale. Gli ultimi mesi ne sono d’altronde stati un esempio continuo. Quello scritto, pur rientrando anch’esso nel vecchio proverbio “chi d’altrui parlar vorrà, guardi sé stesso e tacerà”, ha però superato ogni limite e non può passare ancora sotto silenzio.
Vogliamo credere che la campagna che ci aspetta possa svilupparsi sul confronto di idee e nel segno della lealtà. Dopo questa doverosa risposta a quanto sollevato nei confronti di nostri rappresentanti e del nostro partito la scorsa settimana, il PLR di Bellinzona continuerà, come sinora, ad occuparsi unicamente di esporre le proprie idee sui temi che interessano alle cittadine e ai cittadini e le proprie proposte per il futuro della Capitale.
Le candidate e i candidati del PLR di Bellinzona sono pronti!
Auguriamo a tutte e a tutti i candidati, anche degli altri partiti, una buona campagna elettorale.