In particolare, il PLR è preoccupato per le difficoltà emergenti nei settori della ristorazione e dell’albergheria. Settori che contribuiscono da protagonisti al garantire la vitalità e la riconoscibilità del nostro territorio, dai nuclei, passando per i centri urbani, per arrivare alle valli. Creando posti di lavoro e valore aggiunto, oltre ad un indotto importante per una lunga catena economica. Senza dimenticare il ruolo di “biglietto da visita” per il nostro Cantone e per la salvaguardia della nostra cultura enogastronomica. Sono tutti aspetti centrali che non vanno di certo coltivati con l’inflazione normativa e burocratica.
Il fatto che il settore non chieda finanziamenti diretti per affrontare le difficoltà a cui è chiamato a far fronte, è molto significativo. E vuol dire che la richiesta si concentra sugli ostacoli che frenano l’attività imprenditoriale: lacci burocratici che spesso non derivano solo dalle leggi (come ad esempio la Lear, ma non solo), bensì anche da ordinanze, regolamenti e direttive. E su questi bisogna lavorare urgentemente. La task force promossa da GastroTicino si pone l’obiettivo di raccogliere e segnalare i problemi. Alla politica, con il supporto e la collaborazione degli uffici cantonali, tocca risolverli. Anche, ad esempio, passando attraverso “correzioni ponte” immediate da affinare e consolidare nel corso dei mesi a venire.
Come PLR ribadiamo il nostro sostegno a chi si batte per semplificare il lavoro in Ticino e vogliamo partecipare concretamente alla ricerca delle giuste soluzioni, motivo per cui raccoglieremo tutti i suggerimenti e gli esempi concreti, così da individuare le soluzioni più dirette e immediate, anche in sede di Gran Consiglio. È altrettando importante, infine, che anche i Comuni e i Municipi si schierino dalla parte di chi fa vivere il territorio tutto l’anno, assumendosi un rischio imprenditoriale spesso sottovalutato.