Lunedì 8 maggio durante la seduta di Consiglio comunale le emozioni hanno preso il sopravvento rispetto alle esigenze e alle priorità della Città di Bellinzona. Una mozione ben strutturata e chiara nei contenuti è stata stravolta e strumentalizzata da tutti i partiti, tranne Plr e Centro. La mozione evidenziava la necessità di rifare la parte alta di viale Stazione, ormai diventata problematica per diversi aspetti: illuminazione lacunosa, marciapiedi pericolosi, assenza di pozzetti per la raccolta e lo smaltimento delle acque piovane. Cui si aggiunge la precarietà di una pavimentazione stradale che presenta dei solchi causati dalle decine di bus da quindici tonnellate che transitano giornalmente.
Oggi ci troviamo di fronte a una necessità indiscutibile: mettere in sicurezza la parte alta del viale e completare l’opera stazione/scambio intermodale generosamente finanziata da Ffs, Confederazione e Cantone. Il gruppo Plr, col proprio consigliere comunale Vito Lo Russo in prima fila, vede questa priorità. Con coraggio, e consapevoli delle reazioni mediatiche ed emotive peraltro già emerse nel 2019 quando venne presentata la petizione per la protezione degli ippocastani e dei tigli sempre su viale Stazione, nel gennaio 2022 inoltriamo la mozione per il rifacimento della parte alta. Una mozione talmente chiara che tutti i membri della Commissione edilizia firmano poi il rapporto all’indirizzo del plenum. Oltretutto, su invito dei commissari viene introdotto un punto che sottolinea come al momento dei lavori occorrerà prestare la massima attenzione alla presenza dei 107 alberi.
Una mozione non è un messaggio municipale! Nel caso specifico, ha lo scopo di rendere attento il Municipio che c’è un problema. La discussione durante la seduta di Cc diventa un teatro: Lega e Udc intervengono esclusivamente per ‘demonizzare’ i mozionanti, il focus non è rivolto al rifacimento del viale e sulla risoluzione dei noti problemi, bensì all’ipotizzato taglio di tutti gli alberi presenti (ciò che la mozione non propone). Giustificati gli interventi del Ps, che giustamente fa quadrato difendendo il municipale Henrik Bang, capodicastero Opere pubbliche, il quale chiarisce categoricamente che il taglio degli alberi sarebbe obbligatorio qualora si eseguissero i necessari lavori di sottostruttura.
A me sembra tuttavia di notare una certa superficialità nel trovare soluzioni pragmatiche. Quella sera in Consiglio comunale non si votava un taglio degli alberi, bensì s’invitava il Municipio a presentare un messaggio entro un lasso di tempo breve e con delle soluzioni, anche a tappe, per ovviare a una situazione di precarietà. Prima o poi le mani in quel tratto di viale Stazione sarà necessario metterle. Spero vivamente che nelle prossime sedute di legislativo si ritorni sulla questione. Più si aspetta, più la situazione si aggraverà con possibili cadute di alberi, allagamenti e danni. Forse, allora, in perfetto stile ‘municipale Bang’, si dovrà intervenire con un messaggio d’urgenza. Ho l’impressione che certi partiti giochino sulle emozioni della popolazione: tra meno di un anno ci saranno le elezioni comunali, il teatro proposto durante la seduta di Cc è stato esclusivamente a fine pre-elettorale. Gli alberi del viale Stazione, come quattro anni fa, sono solo un mezzo di propaganda.